Lager è un termine tedesco che indica i campi di concentramento[1] (in tedesco: Konzentrationslager, abbreviato KL[2]), i campi di sterminio[3] (in tedesco: Vernichtungslager) e i campi di lavori forzati[4] (in tedesco: Arbeitslager), voluti da Adolf Hitler e utilizzati dalla Gestapo; la legge diceva per confinare e rieducare, ma i nazisti in realtà li adoperavano per la repressione degli oppositori politici (comunisti, socialdemocratici, obiettori di coscienza) a partire dal 1933 e dalle Schutzstaffel nell'ambito della campagna antisemita, a partire dal pogrom della Notte dei cristalli[5] il 9 e 10 novembre 1938 in Germania, Austria e Cecoslovacchia e successivamente vennero usati per la detenzione, per la pena di morte e lo sterminio degli ebrei e di altre categorie di indesiderati (zingari[6], omosessuali[7], apolidi, testimoni di Geova e altre minoranze), marcati con contrassegni colorati[8],[9].
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